
28 Marzo 2020
È quasi venti giorni che siamo chiusi tutti in casa. Ci voleva la paura per farvi capire come si vive. Cosa avevate da andare avanti e indietro, inquinare il pianeta con i vostri scarichi, disperdere nell’ambiente cannucce di plastica dei vostri inutili aperitivi? Ecco a cosa ha portato il vostro consumismo sfrenato. Io, in questo periodo, sono rinato. Sono diventato un esempio di virtù. Io, che fino a qualche settimana fa ero sotto ai vostri microscopi indagatori, io che cercavo di sfuggire all’occhio invadente di voi scienziati del saper vivere, io che fungevo da esempio per le vostre statistiche sociali.
«Perché non esci a prendere un po’ d’aria fresca, Leo? Perché non vai a fare una bella passeggiata? Perché non cerchi di avere un amico?» Perché perché perché… perché non provate a chiedermelo adesso? Ve lo spiegherei bene, non risparmiando i dettagli. Io lo sapevo. Io sono avanti a voi anni luce. Io sapevo che tra voi, in voi, in questo ambiente contaminato si nascondeva qualcosa di molto pericoloso. Lo intravedevo nei vostri sorrisi finti, nelle vostre frasi di circostanza, nella vostra malcelata irrequietezza quando vi trovavate ad essere al centro degli eventi mondani. Perché era “cool”, perché era “out” non esserci… perché siete pecore. E non avete nemmeno l’immunità di gregge. Venitemelo a chiedere ora, il perché, se avete il coraggio! Sapevo che con il vostro atteggiamento di superiorità, con il vostro modo di deridere qualunque forma di tutela del pianeta avreste fatto un gran casino. E la vostra indispensabile socialità ora? Vedo che vi siete adattati voi a me, e non il contrario. Io sono sempre stato sulla retta via. Mi sono protetto, mi sono documentato, ho capito che ruolo piccolo e di secondo piano occupavo: un ruolo che non meritava di entrare in scena, perché nella scena c’eravate voi, inetti inconsapevoli. Ed è per questo che sono rimasto oltre il sipario, ad osservarvi, mentre vi stordivate di frenesia sociale. Perché non state bene con voi stessi, ecco perché avevate bisogno di stare con gli altri; per riflettere la vostra pochezza, la vostra incapacità alla vita, per specchiarvi nell’opaco di una lente solare, e per vedere la nullità che siete. E adesso che il mio modo di essere, il mio modo di stare al mondo è divenuto simbolo di integrità, avete ancora il coraggio di dirmi che sono sbagliato? Che mi devo aprire al mondo? Se fosse per me, niente di ciò sarebbe accaduto. I pipistrelli sarebbero al sicuro. Loro, a differenza di voi, hanno uno scopo essenziale nell’equilibrio di questo pianeta. Ora scusate, non ho altro tempo da dedicarvi. Ho molto da fare, e questi giorni sono particolarmente faticosi per me: analizzare il web, spulciarlo sito per sito alla ricerca delle vostre colossali bufale richiede tempo. E smascherare i complotti dei complottisti pure.
Leo
Articolo apparso in anteprima sulla pagina facebook di Talos Edizioni.
Inizia oggi, 28 marzo, il diario di Leo che già prima dell’inizio dell’emergenza viveva volontariamente in quarantena.