
Le fiabe dei fratelli Grimm. Chi non le conosce? Sono le storie che ci hanno fatto addormentare da bambini, facendoci sognare mondi fantastici. Eppure, i Grimm non avevano idea di scrivere storielle per bambini. Nei loro scopi c’era quello di raccogliere storie attingendo dalla tradizione orale per fissarle per iscritto e conservare le tradizioni popolari della cultura tedesca. Quello che è avvenuto poi, col tempo, è un lento lavoro di “adattamento” che ha subito varie frasi. Quelle riproposte nell’opera edita da Catartica Edizioni sono le traduzioni che Gramsci ha fatto delle fiabe in carcere, che ci svelano delle storie lontane dalle immagini romantiche e fiabesche del quale abbiamo il ricordo da bambini e che tracciano uno specchio della natura umana e delle sue contraddizioni molto ben delineato. C’è sì spazio per personaggi fantastici, ma velati di crudo realismo, esiste una magia di fondo che mette in luce la contraddizione dell’animo umano e la sua complessità. Un mondo fiabesco ma non idilliaco, dove la cattiveria, l’assenza di empatia, il desiderio di vendetta sono presenti sia tra famigliari che tra antagonisti, dove il “vissero felici e contenti” non è mai per tutti. Il volume contiene non solo le fiabe dei Grimm ma l’integrale produzione di Gramsci per l’infanzia, gli “Apologhi”, i “Racconti torinesi” e i “Racconti di Ghilarza e del carcere”.
A ottant’anni dalla morte di Gramsci abbiamo scelto di rendere omaggio ad uno dei più grandi pensatori sardi del XX secolo che, in queste traduzioni, svela la sua capacità di narratore. Un libro adatto sia ai bambini che agli adulti, per un classico che non accenna a perdere la sua attualità. Ordinabile in libreria.