
di Daniela Piras
Un titolo che già fa capire l’argomento del libro. L’autrice è Alessia Bottone, laureata in Scienze Politiche, Istituzioni e Politiche per la pace e i Diritti Umani, creatrice del Blog “Da Nord a Sud”.
Il libro è un manuale ironico che delinea la tragica situazione che tantissimi giovani, e meno giovani, si trovano a vivere di questi tempi.
Lungi dall’essere un tema inflazionato, l’argomento “crisi economica”, nel testo di Alessia, è trattato con lucida ironia. La lettura è divertente e il libro si fa leggere tutto d’un fiato.
È un viaggio che inizia con la descrizione di una serie di colloqui sostenuti dalla protagonista, i cui dialoghi hanno del surreale e ci portano subito in un mondo purtroppo familiare a molti. Richieste assurde e considerazioni senza alcun fondamento logico alla quale l’aspirante lavoratrice resiste e ribatte, dando vita a un duello virtuale che trasuda simpatia.
Le esperienze di lavoro raccontate sembrano uscite dalle puntate di una sit-com tutta italiana.
C’è spazio anche per elencare le spiegazioni dei cosiddetti “scienziati della crisi”: Si va da quello che auspica un ritorno all’agricoltura generale a colui che vede nella crisi “un’opportunità”.
Alessia, capitolo dopo capitolo, ci racconta la difficoltà di districarsi nei meandri di un mondo del lavoro piuttosto bizzarro in cui, paradossalmente, parlare di denaro appare quasi come un tabù. Parole come “bamboccioni”, “flessibilità”, “opportunità” e simili sono disseminate nelle pagine. L’autrice, però, non si limita a farci sorridere e a ironizzare sulla tragica situazione dell’occupazione in Italia ma delinea un lucido quadro della realtà quotidiana, al di là delle statistiche e delle percentuali. Ho trovato molto interessante alcune considerazioni sullo scontro, intra-generazionale, tra occupati e disoccupati.
Alessia non pretende di offrire la ricetta per uscire dalla crisi ma, attraverso la lettura di questo libro, offre diversi spunti di riflessione. L’invito (più che il consiglio) è quello di credere maggiormente in se stessi e di non perdere di vista le proprie aspirazioni.
In sintesi, mi viene da definire questo manuale “resiliente”. Buona lettura!