Lei

Lei
Una luce oscura che stava ai piedi del letto
Faceva la sua veglia su di me.
Potevo sfuggirle solo attraverso il sonno, momentanea evasione
Rifugiarsi nell’ignoto mondo
Dei Sogni.
Scappare sapendo che lei era là fuori.
Uno scialle viola sulle mie spalle
Stretto al collo anche se non volevo
Le posate sulla mia tavola
Le occhiaie riflesse allo specchio
La nuvola che offusca la luna
Una stella in perenne cadenza
Il segnale su ogni mia strada
L’impronta su ogni bicchiere
Sconfiggerla sapendo che
È ancora nascosta lì
Nell’attesa di un solo momento
Di malinconia
S’insinua nell’aria
Nelle mie lacrime
Rendendole tristi
Nonostante non siano nate dal male
Frutto di sole emozioni.
E mi spia ovunque
Mi guarda attraverso
Occhi di persone sbagliate
E così una lotta continua
Per impedirle di impadronirsi di me.
Lei 
di Daniela Piras
“Lei” è la poesia con la quale nel 2001 ricevetti una “menzione d’onore” al concorso letterario “Mariuccia Ruju Dessì” di Sassari. Una poesia nella quale affronto il tema di una malattia lacerante: la depressione.

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